Problemi della realtà virtuale

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E’ arrivato il momento di passare alla realtà virtuale? O siamo ancora in una fase sperimentale, costosa e incompleta? In questo articolo andremo a parlare dei problemi della realtà virtuale, ma anche dei vantaggi.

Per prima cosa inizio a dire ché è impossibile descrivere che cosa si prova con la VR finche effettivamente non ci si è dentro. Il senso di immersione è molto elevato, la sensazione di essere davvero in quel luogo è una cosa impressionante, questo per qualsiasi visore da me provato.

Se qualcuno si sta chiedendo se vale la pena acquistare un visore direi che questa tecnologia rivoluzionerà sicuramente il settore nei prossimi anni e che il passaggio da una grafica 3D alla VR è superiore rispetto al passaggio dalla grafica 2D alla grafica 3D.

Ma non è tutto rosa e fiori, ci sono anche dei grossi problemi.

Problemi della realtà virtuale

1) Requisiti hardware

La potenza richiesta per far girare i giochi in VR è veramente elevata. Non aspettatevi di andare a comprare un portatilino al primo centro commerciale che trovate e sperare che tutto funzioni. Probabilmente anche se comprare il computer più potente che hanno disponibile nel negozio da voi prescelto, non girerà un beneamato cazzo.
Fino a poco tempo fa i requisiti minimi erano una GTX 970/Radeon R9 290 ed un processore i5. Adesso i requisiti minimi sono calati di parecchio, si parta di una GTX 960 con processore i3–600/AMD FX4350 e 8GB di ram.
Il mio consiglio rimane comunque di stare almeno su una GTX1070 e un i7 con 16GB per poter reggere anche i giochi che usciranno prossimamente riuscendo a reggere settaggi elevati. Io ho questa configurazione e non ho ancora trovato un gioco che riesca a far scendere gli FPS sotto i 90.

2) Risoluzione dello schermo

Sia Oculus Rift che HTC Vive che al momento sono in assoluto i due visori migliori presenti sul mercato hanno una risoluzione video di 2160×1200 a 90Hz su schermo OLED.

Questa risoluzione nonostante sia parecchio elevata per gli standard odierni non è sufficiente per la VR. Non è sufficiente nel senso che comunque sullo schermo si distinguono i pixel. Guardando lo schermo da così vicino ed evento una lente che permette la visione a 110° rende appunto visibili i pixel.

Per non distinguere i pixel su schermo ci vorrebbe una risoluzione di almeno 8K. Ovviamente oggi come oggi non esistono PC in grado di far girare un videogiochi in VR a quella risoluzione o comunque avrebbero un prezzo proibitivo all’infuori delle tasche di qualsiasi giocatore.

In realtà questo problema dei pixel si risolve da solo, dopo un po’ che si  indossa il visore il tuo occhio si abitua e non ci fa più caso aiutato probabilmente anche dal senso di immersione.

3) Disponibilità di titoli VR

Ovviamente essendo una tecnologia nuova la disponibilità dei titoli non è ancora così elevata, anche se nei prossimi mesi sono in uscita dei titoli davvero promettenti. Il primo kit di sviluppo di Oculus Rift però è stato lanciato nel lontano 2013 per cui ormai ci sono veramente tante Software House interessate alla realtà virtuale che stanno sviluppando da ormai 3 anni.

Aspetti positivi, Oculus Touch in arrivo

Una delle prime cose che ti capita quando provi la VR per la prima volta è guardarti le mani. Ovviamente non le vedi ma in realtà per qualche strano motivo ti aspetti che siano li. I controller di movimento “oculus touch” permettono appunto di fare questa cosa, di avere le mani disponibile per poter interagire con il mondo virtuale.
HTC Vive già all’interno della confezione ha i due controller, invece l’Oculus Rift li ha in consegna per la metà di dicembre.

I capolavori già disponibili

Ovviamente al momento siamo in piena fase di sviluppo e molti giochi che promettono veramente bene usciranno entro fine anno e inizio anno prossimo.
Alcuni giochi già disponibili da adesso però possono già essere considerati dei capolavori per la VR.  “Assetto corsa” e “Dirt Rally” sono due simulatori di guida che sono già talmente ottimizzati che dopo averli provati per la realtà virtuale non ritornerai mai più più ad utilizzarli su un normale monitor.
“Elite Dangerous” invece è un simulatore spaziale anche questo talmente fatto bene che sembra quasi stato creato per la realtà virtuale. Dopo aver giocato su un normale schermo e poi passando alla VR sembra quasi un altro gioco, avere la sensazioni di essere davvero dentro la nave spaziale è tutto un’altra cosa.

Per chi non volesse spendere tutti questi soldi per la VR è uscita da poco Playstation VR. Rispetto ad HTC e Oculus Rift ha una risoluzione inferiore ma comunque trasmette lo stesso senso di immersione.

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